Riconoscimento da parte dell’UNESCO come patrimonio documentario mondiale

L'UNESCO ha deciso di inserire gli archivi delle scrittrici svizzere Annemarie Schwarzenbach (1908–1942) ed Ella Maillart (1903–1997) nel registro Memory of the World. Con questo riconoscimento vengono onorate due pioniere del diario di viaggio, le cui opere mantengono ancora oggi una forte attualità.

La cerimonia si terrà il 13 maggio alle ore 18 presso la Biblioteca nazionale svizzera a Berna.

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Annemarie Schwarzenbach mit dem Auto im Iran.

Su iniziativa di Memoriav, nell’autunno del 2023 la Biblioteca nazionale svizzera, la Bibliothèque de Genève e il Musée Photo Elysée hanno presentato all’UNESCO la candidatura Annemarie Schwarzenbach ed Ella Maillart: Sguardi femminili sul mondo. Le due pioniere del diario di viaggio sono considerate figure chiave della storia svizzera del XX secolo.

Schwarzenbach e Maillart hanno ampliato in modo decisivo il genere del reportage di viaggio, fino ad allora dominato da una prospettiva maschile – grazie alle loro opere letterarie e fotografiche, nonché alle spedizioni organizzate in autonomia verso regioni remote del mondo. Il loro viaggio congiunto in Afghanistan nel 1939 attirò l’attenzione internazionale e viene oggi considerato una pietra miliare.

Annemarie Schwarzenbach (1908–1942) fu scrittrice, giornalista e fotografa. I suoi reportage e le sue fotografie offrono uno sguardo critico sulla società del suo tempo. Particolarmente significativi furono i suoi viaggi in Medio Oriente, Russia, Africa e America. I suoi testi intrecciano esperienze personali e osservazioni storiche, creando così un legame profondo con i lettori.

Ella Maillart (1903–1997) fu viaggiatrice, fotografa e autrice. I suoi itinerari la portarono attraverso l’Asia, la Russia e l’India. Scrisse numerosi libri e lavorò come corrispondente, raccontando la vita al di là delle visioni occidentali. Le sue opere mostrano il mondo da una prospettiva umanista ed emancipata – coraggiosa, indipendente e piena di curiosità.

Tre istituzioni conservano oggi il loro straordinario patrimonio – un contributo fondamentale alla visibilità delle voci femminili nella storia della cultura.

 

 

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