Jean Mohr, fotografo svizzero di reputazione internazionale ha creato, dagli anni 1950 in poi, dei reportages in tutto il mondo. Numerose esposizioni in Svizzera e all'estero sono state apprezzate e le sue pubblicazioni sono state tradotte in più lingue. I soggetti abbordati coprono un vasto spettro, dalla fotografia di viaggi a dei reportages su temi precisi: epidemia di malaria in Romania, comunità ebraica in Pologna, artisti dissidenti russi, ecc. I suoi reportages in Corea del Nord degli anni 1960 o in Camboggia nel 1972, negli anni che precedono l'arrivo al potere dei Khmers rossi, costituiscono delle testimonianze preziose sulla storia contemporanea. A tutto ciò bisogna aggiungere dei reportages pieni di grande originalità, come quello realizzato sul lavoro di un medico di campagna in Inghilterra. Il fondo comprende pure delle opere artistiche (ricerche formali e sperimentali, in maggior parte sotto forma di fotografie a colore). Jean Mohr ha mantenuto uno stretto contatto di scambio con il critico d'arte John Berger. Insieme al famoso storico d'arte Edward Saïd ha relizzato vari libri.