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Attività di Memoriav nel campo del Video

Con l’introduzione del videoregistratore, la famiglia degli audiovisivi è stata ampliata con un mezzo indipendente. Le immagini televisive potevano essere memorizzate su nastro magnetico e riprodotte come erano state trasmesse. Da allora, il video si è da tempo liberato dall’isolamento degli studi televisivi e gode di un enorme impatto diffuso. Produzioni professionali per aziende o nella ricerca svolgono importanti compiti di mediazione e documentazione, gli artisti utilizzano il medium per i loro progetti dalla fine degli anni ’60, mentre nel settore privato il video ha sostituito il film Super8 al più tardi negli anni ’80.

Memoriav è attiva nel campo del video come segue:

  • Memoriav avvia e promuove progetti per la conservazione e la diffusione della creazione televisiva e video in Svizzera. In collaborazione con le istituzioni proprietarie delle collezioni video e con la Rete di competenza Video, per ogni progetto vengono definiti i criteri di selezione, le procedure di trasferimento, la tipologia di catalogazione e le forme di accesso.
  • Memoriav si impegna a migliorare l’accesso ai supporti video in modo che, ad esempio, le produzioni televisive salvate con l’aiuto di Memoriav possano essere messe a disposizione del grande pubblico. Particolare attenzione è rivolta alle istituzioni della ricerca e dell’istruzione che dipendono dalla facilità di accesso ai documenti audiovisivi.
  • Memoriav sensibilizza gli ambienti interessati e gli ambienti professionali alle problematiche della conservazione video attraverso corsi di formazione e presentazioni di documenti salvati.
  • Con la creazione e il coordinamento di una Rete di competenze video, Memoriav colma una lacuna nella struttura istituzionale audiovisiva svizzera. La rete di competenza funge da punto di contatto per le questioni di conservazione dei video. Gli esperti della Rete ci competenza si occupano dei contenuti e degli aspetti tecnici della salvaguardia a lungo termine dei video.

Siro Küng nello studio de «Il Regionale», 1973. Foto: Radiotelevisione svizzera RSI

Difficoltà di salvaguardia dei documenti video

Il più giovane bambino audiovisivo pone un grave problema di salvaguardia. Se memorizzate in modo improprio, le informazioni del segnale sui nastri sono difficili da leggere già dopo pochi anni, il che in alcuni casi richiede difficili misure di restaurazione.

E il rapido sviluppo tecnico fa sì che i nuovi dispositivi diventeranno presto pezzi da museo. Innumerevoli formati sono apparsi sullo schermo e sono scomparsi dopo poco tempo. Ciò che rimane sono enormi scorte di nastri orfani che possono essere riprodotti o trasferiti in un nuovo formato solo con l’aiuto di pochi specialisti e del loro pool di attrezzature ben tenute.

Nonostante le promesse del mondo digitale, non è ancora in vista una soluzione brevettuale per la conservazione a lungo termine dei video; al contrario, l’introduzione di nuovi formati video ad alta risoluzione (HD) pone problemi di conservazione completamente nuovi.

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