Tra il 1918 e il 1940 si è recato ripetutamente in Mesolcina e Calanca, documentando con il suo apparecchio fotografico gli interventi eseguiti durante il suo mandato. Ma la sua sensibilità l’ha indotto a soffermarsi anche sulla gente del posto, su alcuni personaggi, sui villaggi e sugli edifici rurali, su scene di lavoro e di quotidianità. Immagini ricche di fascino e capaci di rievocare lucidamente, a quasi un secolo di distanza, la vita sulle nostre montagne. Quello di Good è un occhio partecipe e al tempo stesso scientifico, che ci restituisce un tassello significativo per capire la storia del Moesano nella prima metà del XX secolo.
Esposizione organizzata da
Fondazione Archivio a Marca, Archivio regionale Calanca e Fondazione Museo Moesano